“Mamma i nonni sono ancora giovani vero?” questa la domanda che ciclicamente uno dei miei figli mi pone quando qualcosa, un film, un pensiero, una canzone, gli ricorda l’inesorabile scorrere del tempo.
Dovrei tranquillamente rispondere che niente di quello che abbiamo è eterno, che dobbiamo apprezzare ogni singolo istante passato con loro perchè un giorno mancheranno tanto, che mai una minestra avrà il sapore di quella della nonna, che difficilmente un abbraccio sarà un nido perfetto come quello del nonno, che raramente troveremo qualcuno in grado di accettarci, così incondizionatamente, anche dopo aver sbagliato.
Ogni volta volutamente, invece, taccio. Voglio che si portino dentro ancora per un pò l’illusione dell’eternità delle presenze. Quindi incasso la domanda e rispondo concedendogli un’altra notte, ancora tanto desiderata, nel lettone di nonna, una cena improvvisata tra loro quattro, quel film visto e rivisto per il piacere di stare appiccicati al loro nonno sul divano.
I nonni sono dei supereroi. Sono pronti a difenderti ad ogni costo, a cucinarti una lasagna e tremila polpette in meno di un’ora, a rammendarti i buchi sui pantaloni anche mentre corri, a sconfiggere tutte quelle macchie sulle magliette che vincono sempre contro la mamma, a riunire un’intera famiglia intorno a un tavolo in pochissimo tempo e con quasi niente in frigorifero, senza mai essere stanchi.
Crescendo capiranno che sono molto di più. Sono casa, sono famiglia, sono fondamenta, muri portanti, radici, porto sicuro.
Se ci penso bene credo che i miei ricordi nascono di fatto con i miei nonni. Il tè con i biscotti a guardare la “casa nella prateria”, l’odore della biancheria che nonna scrupolosamente stirava mentre io facevo merenda, quel ragù che cuoceva per ore sulla stufa a legna, il cestino con le uova ancora calde che il nonno portava la sera in casa.
Sento ancora l’odore di quelle stanze, il rumore di quella porta che si chiudeva alle spalle, ogni volta che entravo. E’ vivo il ricordo di nonna che mi vede vestita di bianco e l’emozione di nonno nello scoprirmi mamma.
La vita scorre davanti, a fotogrammi, in un batter d’occhio.
Oggi guardo i miei figli e li scopro ad amare i loro nonni esattamente come li ho amati io, intensamente, fino all’ultimo istante. Ed è ricchezza. E’ dono.
Un giorno, più lontano possibile, sentiranno un vuoto grande ma saranno ricchi. Ricchi di ricordi, di sicurezze, di valori tramandati, di storie ascoltate, di carezze ricevute, di sguardi adoranti, di braccia accoglienti e di porte aperte a qualunque ora.
“Si amore, i nonni sono ancora giovani”.
Valentina Cappelli