Bentrovate, mie piccole otarie!

Oggi parleremo dei nostri amici a quattro zampe, in particolar modo di quelli che fanno miaooooo!

Immagino che molti di voi abbiano un amichetto o un’ amichetta pelosa e quindi sappiano come, spesso e volentieri, sono proprio loro a dettare i tempi casalinghi. Ma, sembra impossibile, sono anche i primi ad accorgersi del nostro umore: che si tratti di un qualcosa che ci rende nervosi, di un momento triste o di una semplice giornata uggiosa, non solo se ne accorgono, ma sono lì pronti a tenderti una zampa.

E allora, non posso non chiedermi e provare a ragionare sul perché avvengano cose brutte, bruttissime, che li vedono protagonisti.

Penso a Leone e Aron, ma chissà quanti altri animali hanno avuto la loro stessa sorte, purtroppo. Violenze assurde e comportamenti inaccettabili avvenuti per mano di uomini, spesso giovani o giovanissimi, che hanno creato grandi dolori e sofferenze ad un essere vivente che, oltretutto, non può difendersi.

Perché se tra gatti si può lottare (come in effetti si lotta ad esempio per il territorio), certo lo si fa ad armi pari. Tra uomo e gatto – ma la stessa cosa vale per tutti gli animali – la lotta ha sempre lo stesso vincitore: l’uomo.

E allora mi chiedo come sia possibile che un animale come il gatto, che nelle civiltà antiche è stato venerato (in Egitto), adorato e pianto come un membro della famiglia al momento della sua morte (in Grecia), possa essersi poi trasformato in oggetto di violenze come quelle recenti apprese dai giornali. Aron, per esempio, è stato bruciato dal suo “padrone”… riuscite ad immaginare qualcosa di più crudele?

Molti studiosi sostengono che ci sia un legame stretto tra il maltrattamento degli animali e altre tipologie di comportamenti sociali scorretti, come le rapine, lo spaccio, la violenza domestica e l’abbandono, che rappresenta in assoluto la prima forma di maltrattamento.

Per fortuna però che esistono realtà, anche nella nostra città, che accolgono e si prendono cura proprio di gatti abbandonati. Una su tutte è l’associazione  de I Cassiopei il cui lavoro, che va avanti ormai da anni, non ha eguali.

Anche se io non nego che continuo a sognare un domani in cui non ce ne sia più bisogno… vorrebbe dire che ognuno ha mantenuto la promessa fatta al momento in cui ha portato in casa l’animale: rispetto e cura!

Parola di Otaria la volontaria!

 

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