L’associazione “Gli amici di Daniele” nasce a Firenze, nel 2007, per volere di Alba Giovannetti, mamma di Daniele, per ricordare il figlio scomparso a soli 42 anni.
Daniele era un figlio speciale che sua mamma, e tanti altri con lei, non vogliono dimenticare.
Per onorare la memoria, per fare qualcosa che sia utile a tante persone e per creare un circolo virtuoso, nasce l’Associazione “Gli amici di Daniele” che si occupa di aiuto nel disagio lavorativo.
L’obiettivo appare duplice: sostenere chi dice di essere in difficoltà e prevenire situazioni di rischio.
Raggiungiamo telefonicamente Renato Scalia, presidente dell’Associazione, che ci sottolinea l’importanza di un supporto psicologico all’interno di talune condizioni lavorative e poi rivela: “purtroppo nel corso della mia vita mi sono trovato più volte ad avere a che fare con casi di disagio. Un caso che ricorderò sempre è stato quello di M. un ragazzo brillante ed estroso di 29 anni con il quale era cresciuta nel tempo una naturale empatia. Un giorno M. mi ha chiesto di prendere un caffè insieme, iniziando a raccontarmi di un suo collega che viveva una situazione di pesante disagio; lì per lì non ho avuto sentore di nulla ma ho preso la chiacchierata come una confidenza ed un atto di fiducia nei miei confronti. Qualche giorno dopo, sono venuto a sapere che M. si era tolto la vita e che il collega di cui mi aveva raccontato, in realtà era lui. Era fortemente sotto stress e non vedeva via d’uscita… Ha cercato di trasmettermi il suo malessere, ma io non ho colto. A seguito di questo episodio ho vissuto anni con grandi sensi di colpa per non essere stato in grado di captare quel suo messaggio, ma purtroppo non si può tornare indietro. Quando ho conosciuto Alba, la mamma di Daniele che mi ha raccontato l’obiettivo dell’associazione, ho accettato di farne parte perché credo molto nell’importanza della comunicazione poiché situazioni subdole come il mobbing capitano in tutte le sfere lavorative e sempre di più”.
“Il nostro sportello è aperto a tutte le categorie di lavoratori – continua Renato – in esso operano psicologi volontari che, attraverso l’ascolto, cercano di alleviare situazioni di disagio lavorativo sostenendo le persone a livello psicologico, emotivo e cercando di orientarle verso nuove posizioni migliorative”.
“Da qualche anno si sono create delle sedi di accoglienza psicologiche anche all’interno dei luoghi di lavoro – mi spiega Renato – soprattutto se parliamo di alcune categorie lavorative. L’associazione viene incontro agli utenti anche in questo mantenendo l’anonimato”.
L’associazione Gli amici di Daniele organizza incontri e convegni con la finalità di far conoscere la problematica del mobbing e del burnout, fornendo soluzioni di accoglienza e ascolto senza giudizio.
Il prossimo 6 aprile avrà luogo il Convegno “Capire e Gestire stress e burnout” con lo scopo di divulgare i messaggi associativi e la missione del sodalizio.
Ringrazio Renato per la disponibilità e per la passione che mette in questa suo impegno importante per l’intera collettività.
Stefania Ingino