La chiesa di San Michele Arcangelo a Castiglion del Bosco e l’ultimo affresco di Pietro Lorenzetti
Non poteva saperlo Pietro Lorenzetti che quel meraviglioso affresco sarebbe stato, forse, il suo ultimo lavoro prima di morire durante la Peste Nera che dopo tre anni, nel 1348, avrebbe decimato Siena (il mondo del tempo, in realtà).
Non potete saperlo voi che in quella minuscola chiesa esiste un capolavoro del genere, come non lo sapevo io. Ed allora lunedi, in girello per il la Pasquetta, andate a Castiglion del Bosco, oggi nel Comune di Montalcino, ma un tempo castello dell’Antica Repubblica Senese, riempitevi gli occhi di bellezza.
In una piccola chiesa intitolata a San Michele Arcangelo (la cui facciata in pietra del luogo è molto semplice e senza elementi decorativi, con un campanile a doppia vela del XVIII secolo) ammirerete un interno finemente decorato e questo affresco unico per il suo genere e la sua storia. L’opera che raffigura l’Annunciazione, con a destra i Santi Michele Arcangelo, Bartolomeo e Francesco d’Assisi e a sinistra Antonio abate, Giovanni Battista e Stefano, e si pensa che l’edificio religioso risalga agli inizi del XIV secolo.
Molte sono le ipotesi sui suoi benefattori ma la più suggestiva la lega ad una committenza senese, proprio della famiglia Malavolti e proprio del “nostro” vescovo, Donosdeo Malavolti, che qui aveva dei possessi sia di famiglia che legati al vescovado. E già che siete a Castiglion del Bosco ci sono da vedere i resti del castello e lì vicino, nel bosco, la prima sede della chiesa, ormai ridotta in affascinanti ruderi.
La visita a Castiglion del Bosco è accessibile e godibile da tutti. Mentre la visita nell’antica sede nel bosco vicino non è accessibile a persone con disabilità fisiche.
(si consiglia di verificare gli orari di apertura della chiesa)
Maura Martellucci