Fin da piccoli ci insegnano a sognare il principe azzurro, leggendoci le favole.
Per noi non e’ stato così. Le nostre favole erano storie vere raccontate da un uomo che le ha davvero vissute.
Questa è la storia di un uomo che nella sua vita ha fatto sacrifici enormi per la sua famiglia.
Era nato il 30 Aprile 1930, nel periodo più duro della storia dell’Italia, figlio di genitori umili e contadini, ha dovuto diventare grande prima del tempo.
Nel corso della sua vita, soprattutto nell’epoca del fascismo, ha potuto frequentare solo le scuole elementari, fermandosi alla quinta classe, perché doveva aiutare in casa.
E proprio in famiglia ha imparato valori fondamentali, che avrebbe tramandato in futuro ai suoi figli: l’importanza della famiglia stessa e l’amore verso il prossimo.
Nostro babbo era l’uomo più buono di questo mondo. Sapeva farsi amare dalle persone intorno a lui, aveva un grande cuore e rispetto per il prossimo, era sempre disponibile per la famiglia e per gli amici.
Io, Catia, mi ricordo che quando ero piccola mi sedevo sulle sue ginocchia e gli chiedevo di raccontarmi le sue storie e rimanevo incantata dal modo in cui le descriveva, con la sua voce quasi tremolante per l’emozione e gli occhi lucidi per i ricordi nostalgici.
Nostro babbo amava la sua famiglia e ha fatto sacrifici enormi per dare un futuro migliore ai suoi due figli e ai suoi nipoti in veste di zio.
Amava i dolci, soprattutto il tiramisù e il gelato del quale era ghiotto.
Gli piaceva accudire i suoi due orti dei quali andava fiero, e gli piaceva così tanto che delle volte aiutava anche i suoi amici con i loro.
Era un uomo tutto di un pezzo, forte di temperamento ma al tempo stesso buono.
Ci metteva a sedere sulle sue spalle scalfite da anni duri di lavoro e da lì vedevamo il mondo con gli occhi di bambini curiosi.
Era il nostro gigante buono.
Con lui abbiamo trascorso momenti bellissimi e abbiamo ricordi meravigliosi che ci ha lasciato in eredità insieme al coraggio e all’amore che non potremo mai dimenticare.
E poi, purtroppo, sono arrivati i momenti brutti della sua malattia, quel brutto male che tanto ha combattuto come un vero guerriero senza arrendersi fino alla fine. Il male che se l’è portato via in un giorno d’estate del 2010, togliendolo dall’affetto della sua famiglia quel gigante buono, quell’eroe che tanto ammiravamo e che tuttora ammiriamo. Lui che, da quel momento, è diventato il protagonista di quelle storie che ci raccontava da bambini e che custodiremo nel cuore e nei ricordi più dolci.
Grazie babbo per averci insegnato tante cose importanti per affrontare la vita.
Grazie per l’amore che ci hai dato nonostante tutto.
Sei e sarai sempre il miglior babbo, quello che il nostro cuore sceglierebbe ogni giorno.
Vivi nella memoria di tutti quelli che hai amato.
Vivrai sempre in noi.
Buon compleanno grande Drago, così come ti chiamavano affettuosamente tutti perché eri bravo con il fuoco e a fare la brace e a noi bambini sembrava che quelle fiamme ti uscissero dalla bocca per difenderci.
(a seguire il video)
Catia e Marco Prosperi