Il suo Curriculum vanta collaborazioni illustri con il panorama nazionale dello spettacolo: lei è cantante, interprete, autrice, presentatrice e insegnante di lettere presso la scuola media “Folgore” di San Gimignano. Nella sua carriera ha inciso album di successo e lavorato in trasmissioni televisive accanto a Enrico Ruggeri, Paolo Bonolis, Enrico Papi, Paolo Ruffini, collaborato con Radio 105 e Quelli che il calcio con Nicola Savino e duettato con Catia Ricciarelli. Ma, soprattutto, è una donna energica e vitale che ha molto da raccontare sulla sua storia personale fatta anche di altruismo e solidarietà. Ed ha scelto noi per farlo…
Monica Docci 53 anni, conosciuta a tutti come Moka vive a San Gimignano ed è una forza della natura, nonostante la vita le abbia messo qualche paletto lungo il cammino: “nel 2023 sentivo alcuni dolori al seno – mi racconta – e ricordo di averne subito parlato con mio marito decidendo di fissare un appuntamento per una mammografia. Sentivo che qualcosa non andava; non stavo bene ed il dott. Stella, Responsabile del Comparto Senologia presso la LILT, subito dopo l’esame, mi confermò la presenza di un tumore maligno”.
L’intervento avviene da lì a pochissimo poiché la massa tumorale – sebbene piccola – poteva degenerare e creare ulteriori problemi; ma la nostra amica non si scoraggia neanche un po’ e, subito dopo le dimissioni dall’ospedale, riprende sia il suo lavoro da docente seguendo i suoi ragazzi anche fuori dalle mura scolastiche (li accompagna a Siena per ritirare un premio) e sia la sua attività di artista, raggiungendo Fiorello in RAI per una collaborazione musicale: tutto questo contestualmente alla radioterapia!
Durante la nostra chiacchierata Monica mi trasmette tutta la sua voglia di vivere e di pianificare ancora mille obiettivi: un atteggiamento che è sicuramente la chiave vincente per reagire alla malattia e non dargliela vinta, anche se questa ancora non sembra voler mollare la presa: “forse non tutti sanno che alle donne operate di tumore al seno, viene indotta la menopausa attraverso la somministrazione di farmaci appositi. Il fine primario è quindi azzerare la produzione degli estrogeni per evitare recidive locali e a distanza. Beh, devi sapere che a me tutti questi farmaci non hanno fatto alcun effetto. E se questo può essere positivo da una parte, non lo è nella mia condizione. A giorni infatti dovrò essere nuovamente operata: è l’unica soluzione a questo punto per non rischiare ulteriormente”.
Monica mi confida che dopo tutto quello che ha già passato dall’inizio del 2023 e a cui ha sempre reagito a testa alta e con una spensieratezza quasi impensabile, questa operazione l’ha messa un po’ in crisi: “non volevo arrivare a questo: toglieranno qualcosa di mio e questo mi fa male. Ma so che è la cosa migliore da fare per il mio bene e per il mio futuro, quindi tirerò fuori le mie pungenti unghie e ne uscirò meglio di prima, come ho sempre fatto”.
Chiedo a Monica cosa vorrebbe dire alle altre donne che vivono la sua stessa situazione: “quando ci troviamo nei reparti spedalieri, o in occasioni speciali come le sfilate di Teo ed Emanuela, ti sembrerà strano ma è come se ci fosse un legame invisibile tra tutte noi: si crea immediatamente un’empatia ed uno scambio di sensazioni così intimo che a volte sorprende noi stesse. E tutte abbiamo un motto, quello di non mollare mai, di abbracciare la vita sempre, anche di fronte alle difficoltà. Dobbiamo farlo portando avanti la voce di chi non ce l’ha fatta e vogliamo continuare a sperare in un mondo senza più tumori e patologie così invalidanti. È questa la nostra forza!”.
Saluto Monica ringraziandola per la sua tenacia e caparbietà. Auguriamo a lei e a tutte coloro che stanno facendo un percorso di cura oncologica, la tempra e la solidità di cui noi donne siamo capaci e che siamo in grado di tirare fuori nei momenti critici… e che la vita vi sorrida, sempre!
Stefania Ingino