Se parliamo di volontariato, sappiamo, che esso può assumere tante forme e può essere svolto in modi diversi.
Anche nella nostra Siena siamo (e direi fortunatamente!!) abituati a vedere “scorrazzare” i volontari della Misericordia o della Pubblica con le loro divise scintillanti oppure i Nasi Rossi con i loro camici colorati, ecc… Però, a mio parere è ugualmente importante continuare a celebrare anche altre forme di volontariato come quelle che permettono il realizzarsi di qualcosa di bello.
Nello specifico di oggi, penso, alle molte persone che lavorano alla Sagre di Paese o “dietro le quinte” di eventi che non sarebbero altrimenti possibili. In questi giorni nel mio Paesino (le Volte Basse) è in corso proprio una Sagra (La Sagra della Pastasciutta) e tantissimi abitanti, direi la maggior parte, si dedica con cuore e tanto entusiasmo a questo evento DEL Paese e PER il Paese.
La cosa che mi ha sempre incuriosito e affascinato di questo avvenimento e dei volontari che vi afferiscono è che, in qualche modo, quello che fanno, funge anche da collante intergenerazionale.
Non è infrequente, infatti, vedere muoversi in quel “complesso ingranaggio” – che permette a centinaia di persone di trascorrere una piacevole serata degustando buon cibo – nonni, figli e figli dei figli che operano come da sempre e stato e, si spera, per tanto ancora, possa essere!! Quasi come se a prescindere dall’età, dal ruolo che svolgi nel quotidiano vivere e dalla mansione che avrai durante la Sagra, quest’ultima diventasse un motivo e un’occasione per tante famiglie di stare tutti insieme ma tutti a servizio di altri. Per come la vedo io una cosa davvero molto bella e affascinante!!
A tal proposito ho chiesto ad una persona a cui sono molto legata, Daniela Fiorentini, di raccontarmi le sue impressioni in tal senso. Lei, alla Sagra, sta in cucina (settore secondi), suo marito alla friggitrice mentre i suoi due figli (miei coetanei e cari amici d’infanzia) con i suoi nipoti sono impegnati nel servizio ai tavoli.
«Sono volontaria alla sagra per tenere viva nel paese l’amicizia, la cordialità, l’aggregazione e lo scambio tra noi. Alla mia età – che è quella di un’ultrasettantenne – è un motivo di vita e non solo rispetto alla Sagra alla quale partecipo con le amiche del posto… il bello è che anche quando non c’è la Sagra si continua a vivere ancora insieme i nostri momenti dentro e fuori casa. Vedere i figli e i nipoti ugualmente impegnati è un motivo di orgoglio e di crescita; un ulteriore motivo in più per lasciare queste cose nella vita di Paese….vederli (il riferimento è ai nipoti) che si comportano fuori come in casa e come gli abbiamo insegnato è davvero una gioia!! Che poi fortunatamente qua si vive in una realtà che è una sorta di bolla: si sta bene, ci si conosce più o meno tutti e quindi è proprio bello trovarsi insieme. Per me, alla mia età sono cose indispensabili che ci servono proprio nella quotidianità: un messaggio sul telefono, uno squillo, un saluto… perché noi, il nostro gruppo, a prescindere dalla Sagra, ci si dà il buongiorno e la buonanotte!!»
Mentre scambio queste chiacchiere con Daniela a cui -proprio perché entrambe parti di quella bolla a cui lei ha fatto riferimento – sono potuta “piombare” in casa con solo 10 minuti di preavviso mi ha raggiunto la sua nipotina. Orgogliosa mi ha raccontato di come, durante lo scorso week end alla Sagra, si è molto divertita a prendere “le comande” e poi passarle alla nonna. Quindi, la testimonianza diretta di come, anche lei, sia stata parte di tutto quello che stava avvenendo.
Grazie a questa piccoletta, a Daniela e a tutti i volontari come loro. Senza di voi, credo che, tante tradizioni e modi di aggregazione, forse, verrebbero persi molto più facilmente!
E….. buona Pastasciutta a tutti!!