Dalle cadute ci si rialza: sempre e più forti di prima. La storia di F.: 30 anni operatrice e volontaria della Misericordia di Torrenieri e della sua ritrovata forza di vivere!

Lunedì 24 giugno si è svolto l’esame per l’acquisizione del brevetto di soccorritore di livello avanzato ed operatore DAE per alcuni volontari della Misericordia di Torrenieri e tra i nuovi eletti spicca F., un’operatrice che lavora all’interno dell’Associazione e che raggiungiamo telefonicamente per chiederle di questo traguardo “sinceramente non pensavo neanche di poter sostenere un corso così impegnativo – mi racconta –  ma dopo aver fatto un paio di turni in ambulanza, devo dirti che mi è anche piaciuto. Ero timorosa di affrontare potenziali situazioni di emergenza, ma è andata bene, grazie anche ai miei compagni di turno che sono stati dei buoni sostenitori… comprensivi ed accoglienti”.

La nostra amica è mamma single di un bimbo di appena due anni e nonostante tutto riesce a dedicare tempo sia al lavoro di dipendente della Misericordia e sia a ricavare qualche oretta sotto forma di volontaria “se ci pensi non costa nulla fermarsi anche solo un’ora in più al lavoro che a volte impiego per sistemare le tante carte in ufficio e a volte per accompagnare qualche anziano o qualche persona fragile a fare una visita. Ciò che ricevo in cambio ogni volta, è sempre così gratificante che non mi pesa per niente. Certo, quando torno a casa dal mio bimbo giustamente lui reclama tutte le attenzioni di cui ha bisogno ma mi sono accorta di aver trovato dentro di me una grande forza e delle energie che nemmeno io sapevo di avere”.

“Fin da piccola il mondo del volontariato è stato tra i miei pensieri come un obiettivo da raggiungere. Poi la vita mi ha messo di fronte ad una delusione molto forte che mi ha fatto vacillare per tutto lo scorso anno… ho sofferto molto perché ho dedicato tanto amore alla persona sbagliata e, quando mi sono ritrovata sola, è come se avessi perso un punto di riferimento. E’ stato un periodo molto duro che ho superato grazie alla vicinanza della mia famiglia ma, come si dice… dopo ogni caduta, ci si rialza! Ho cominciato a pensare che tutto il mio amore – oltre alla mia famiglia e a mio figlio – potevo dedicarlo a più persone, donando loro il mio tempo ed il mio sorriso. E questo è stato l’insegnamento più grande”.

Cosa ti piacerebbe ampliare all’interno dell’associazione? “mi piacerebbe investire sui giovani perché ben vengano i nostri pensionati volontari che con la loro saggezza ed esperienza hanno tantissimo da insegnarci, ma credo si debba puntare anche sui ragazzi, sensibilizzandoli. Ad esempio domani sera l’associazione offrirà una cena a tutti i volontari per ringraziarli del loro magnifico operato e della loro indispensabile presenza, ma allo stesso tempo l’invito è esteso a tutti. Speriamo quindi che qualche nonno volontario si presenti con il nipote, o che qualche nostro associato porti un amico giovane e che questi possano vivere la vita associativa anche sotto l’aspetto di comunità unita e coesa. E spero anche di poter dar vita io stessa a delle iniziative coinvolgendo le scuole per portare la voce della Misericordia tra una materia e l’altra, in cui i ragazzi coinvolti potranno conoscerci meglio e, perché no, avere la curiosità di entrare a far parte della nostra grande famiglia”.

Ringrazio F. per la sua forza, la sua caparbietà di donna forte e altruista augurandole un cammino di esperienze indimenticabili e momenti associativi di condivisione e insegnamento.

Stefania Ingino

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