Ormai da qualche settimana anche la nostra città si sta organizzado per festeggiare Halloween o, come dicono i nostri nonni, “Aulin”: vetrine addobbate con zucche, ragnatele appese in ogni dove, scheletri, teschi e oggetti paurosi fanno da cornice e aspettano la notte più paurosa dell’anno. Da risposta a tante domande la dottoressa Chiara Milani psicologa a Siena.
Che oggi ti aspetti una festa in Contrada, una lettura spaventosa o un divertente porta a porta con “Dolcetto o scherzetto”, preparati a scoprire cose che non sapevi su questa misteriosa festa.
Festa americana? Non proprio!
Questa festa nasce in realtà in Europa, più precisamente in Scozia, dove sembra che già intorno al 1795 si sia iniziato a usare il termine All Hallows’ Eve, letteralmente Vigilia di tutti i Santi, poi diventato appunto Halloween.
Secondo alcune teorie, questa festa avrebbe un’origine ancora più antica, risalente cioè alla cultura celtica. Halloween prenderebbe origine dall’antica festa di Samhain, una sorta di capodanno celtico che separava il periodo estivo da quello invernale. La festa di Samhain durava un’intera settimana durante la quale, secondo le credenze dell’epoca, il mondo terreno e quello dell’aldilà potevano incontrarsi. Per queste popolazioni l’economia di basava principalmente sull’agricoltura e questa festa diventava l’occasione per ringraziare gli spiriti per i raccolti ottenuti.
Ancora oggi i colori di questa ricorrenza sono l’arancione, che ricorda le zucche di questo periodo e la mietitura, e il nero che simboleggia la fine dell’estate e il buio dell’inverno.
Quando i romani conquistarono le terre celtiche eliminarono tutte le feste pagane, considerate opera del diavolo e da quel momento non si potè più festeggiare la festa di Samhain.
Fu solo nel corso dell’Ottocento, in seguito alla grande migrazione di molti irlandesi verso gli Stati Uniti, che le celebrazioni di Halloween si diffusero nel nuovo continente e presero la forma che tutti noi oggi conosciamo (ecco perché comunemente pensiamo che Halloween sia una festa americana!)
Streghe, zombie e vampiri…perché ci si traveste per Halloween?
Tutti noi sappiamo che Halloween richiama al mondo di fantasmi spaventosi, delle streghe cattive, dei vampiri affamati, delle mummie e degli zombie. Questi sono tutti personaggi che durante l’anno sono spaventosi e tetri ma che per l’occasione diventano accessibili a tutti.
Ma perchè ci travestiamo da mostri?
Durante l’antica festa celtica del Samhain, i vivi indossavano abiti spaventosi affinché i morti, giunti dall’aldilà, non entrassero in possesso dei loro corpi. Spaventare gli spiriti sembra quindi essere rimasto un modo divertente per spaventare anche i vivi!
Dolcetto o scherzetto? Anche questa una tradizione lontana
Vi sarà certamente capitato, e sicuramente vi capiterà anche oggi pomeriggio, di sentir suonare il campanello e trovarvi di fronte un gruppetto di zombie, streghe, vampiri…che in coro vi diranno: Dolcetto o scherzetto? e vi “obbligheranno” a tirare fuori dalla dispensa caramelle e altre golsità per riempire i loro colorati cestini.
Anche questa usanza sembra risalire al periodo celtico di Halloween quando, durante la notte di Samhain, le persone lasciavano del cibo sulla tavola, in omaggio ai morti e agli spiriti, per evitare che questi facessero loro dispetti di ogni genere.
Halloween e il tema della morte: quale significato psicologico?
Nella nostra società occidentale esistono due grandi tabù: il dolore e la morte.
In questo senso Halloween permette di esorcizzare la paura della morte e della sofferenza, il terrore che ci accomuna tutti e di cui raramente si parla. Questa festa diventa una delle poche occasioni in cui la morte, con tutto il suo corredo angosciante, ha accesso alla nostra quotidianità, ma filtrata e attenuata da stratagemmi che la rendono innocua: i dolci, i festeggiamenti, l’atmosfera scherzosa. Halloween consente, insomma, di avvicinarci in modo meno drammatico a ciò che temiamo. Scherzare sulla morte rende meno angosciante il pensare la morte.
Non a caso la festa precede il giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, il 1 Novembre, occasione che ci riporta prepotentemente in contatto con una dimensione che costantemente vogliamo allontanare e rimuovere dalla nostra mente. Halloween è il momento in cui i morti tornano tra i vivi, ricordandoci che la morte è strettamente collegata alla vita.
A partire dagli 8 anni, i bambini acquisiscono piena consapevolezza della morte, perciò essere immersi in un’ambientazione così tetra aiuta ad avere un avvicinamento giocoso a questo tema e integrarlo nella loro vita, esorcizzando ancora una volta le loro paure.
Perché vestirsi da mostri può essere importante?
In questa giornata i bambini amano travestirsi e prendere le sembianze di personaggi che ammirano o che rappresentano per loro particolari doti di forza o bellezza. Se volete divertirvi chiedete ai vostri figli un po’ più grandi perché hanno scelto di travestirsi da pirata e non da zombie, perché hanno preferito essere una principessa fantasma e non un vampiro della notte…scoprirete che dietro le loro scelte ci sono motivazioni tutt’altro che casuali!
Indossando i panni di questi personaggi spaventosi i bambini possono sperimentare altre identità e possono esorcizzare la paura, diventando loro stessi quelle creature e sentendosi così al sicuro. Il “per finta”, sia nella fiaba che nella festa di Halloween, è ciò che consente di approcciarsi a ciò che spaventa in un modo rassicurante.
Il consiglio
Prendetevi questi due giorni, il 31 ottobre e il 1 novembre, per riflettere su quanto il tema del dolore e della morte sia un argomento tabù nella nostra società e quanto anche i nostri bambini abbiano bisogno a volte di entrarci in contatto per trovare risposte.
Infine, se non l’avete ancora visto, preparate i pop corn e guardatevi con i vostri figli il capolavoro Disney Pixar Coco, un film d’animazione che affronta coraggiosamente il tema del lutto e della memoria delle persone che non ci sono più. Sarà un’occasione per passare una serata in famiglia e rendere normale e accessibile un tema che è normale e naturale, ma in un modo leggero come solo la Disney sa fare.
Dott.ssa Chiara Milani
Psicologa a Siena
www.chiaramilani.eu
Nella foto uno dei tanti eventi organizzati a Siena. Nello specifico, presso la Parrocchia di San Miniato, una festa, anche per bambini, che servirà a raccogliere fondi a scopo solidale