Siamo giunti alla quinta puntata del diario di Catia Prosperi. Pagine particolari che raccontano la vita di una cooperativa speciale.

Caro diario, sono Mia (la gattina) e questa volta sono io che scrivo impastando le pagine con i miei gommini, facendo le fusa.

Vi ricordate di quella grossa figura che mi ha fatto raddrizzare tutti i peli quando sono arrivata qui all’Orto de’ Pecci? Pippo il ciuchino.

Con il tempo io e lui siamo diventati amici, anche se delle volte dà di matto, ma lo capisco dopo 17 anni , tutti noi animali, un po’ perdiamo i colpi.

Una sera d’estate calda e umida nel silenzio più assordante di questa valle, io e Pippo ci mettemmo a sedere nel prato a fare cena, io con un bel cosciotto di pollo e lui con delle carote, mentre si mangiava lui iniziò a raccontare la sua storia.

“Che io mi ricordi” comincia il ciuchino “sono arrivato qui all’Orto de’ Pecci ben 17 anni fa o più, ho una certa età e la mia memoria non è più come un tempo, ma rammento il giorno del mio arrivo in questo bellissimo posto, fu amore a prima vista.

Con gli occhi di un asinello curioso vidi per la prima volta questa immensa valle circondata dal verde e con tanti animali che giravano liberi in ogni spazio, da quel momento ho capito che questo posto sarebbe stata la mia casa.

Le persone che vi lavorano, fin da subito, mi hanno trattato con molta cura e amore, dedicandomi anche uno spazio che il mio recinto.

Con il tempo mi hanno dato anche un nome: Pippo.

Gli anni sono passati e di cose ne sono successe tante qui all’Orto, io sono diventato grande e sempre più importante, tanto che, addirittura, sono ormai diventato il simbolo del logo che rappresenta proprio il ristorante dell’Orto de’ Pecci.

Mica è da tutti essere cosi famosi!

In questa valle che sembra fuori dal tempo mi sento davvero amato e venerato, qui ho tutto quello di cui ho bisogno, la pace e la serenità; ho i miei spazi dove posso brucare l’erba fresca e riparami, come  sotto le piante e il frutteto sia dal sole d’estate che dalle piogge d’inverno”.

“Che bella storia” risponde micia Mia “ma capisco cosa provi perché l’Orto è un luogo che accoglie tutti”.

Catia Prosperi

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