Questa e’ la storia di un giovane allenatore che ha fatto il vice. Di ragazzi innamorati di un pallone. Di una scuola calcio di Siena e di un “addio” che ha il sapore di un arrivederci. Mister Antonio, per impegni personali, saluta i suoi calciatori in erba del Marciano Robur ASD: che non lo dimenticheranno.
Sono passati 25 anni dalla famosa canzone di Ligabue “Una vita da mediano” e la situazione non e’ mai cambiata. In mezzo al campo, c’è sempre lui a rubare palloni da proporre a chi poi deve fare gol. Con o senza il tradizionale “4”: la cosa non cambia.
Il mediano mi ha fatto pensare un po’ ad un altro ruolo: il vice allenatore.
“Sempre lì. Lì nel mezzo. Finché ce n’hai stai lì” così dice il famoso cantante. A pensarci bene, entrambi sono sempre al centro. Uno per giocare, l’altro per dare il proprio contributo durante gli allenamenti e, perché no, anche in partita.
Così se il mister si concentra sugli attaccanti, il suo vice presta attenzione e cura al resto del gruppo. Sempre però dopo il titolare, a suo sostegno.
“Una vita da mediano
Con dei compiti precisi A coprire certe zone A giocare generosi”.La generosità, dunque, deve averla il mediano ma deve averla anche il mister in seconda. Una caratteristica comune.
La generosità e’ patrimonio consolidato di mister Antonio. E’ sua dentro e fuori dal rettangolo verde. E’ lo ha dimostrato. Sempre. Interpretando al meglio il ruolo, stando un passo indietro Vicenzo: il mister titolare.
I bambini lo hanno prima conosciuto, poi rispettato e poi apprezzato. Stessa cosa per i genitori che hanno visto in lui una sicura figura di riferimento.
Non so se ci rincontreremo caro mister Antonio ma a te vanno i miei ringraziamenti per quello che hai saputo dare ai tuoi piccoli atleti.
“Una vita da mediano
Lavorando come Oriali
Anni di fatica e botte e
Vinci casomai i mondiali”
I mondiali non li hai vinti ma parole di stima si. Buona vita mister.
Un genitore
(mister Antonio e’ al centro della foto)