È bello osservare un quartiere “aperto”. Persone accoglienti. La sera di Halloween, da genitori, abbiamo visto i nostri figli, mascherati da diavoletti, vampiri e streghe, felici: tutto questo anche grazie alla gente che in quella zona vive.
“Dolcetto o scherzetto”? Ogni bimbo lo avrà ripetuto 100 volte! E loro pronti a sorridere e dare caramelle o anche frutta. “Non ho più dolciumi: li hanno presi tutti. Allora all’ultimo gruppo ho dato quello che avevo”. Il fruttivendolo apre le braccia sconsolato ma felice: è anche lui tra i protagonisti positivi della notte più paurosa dell’anno che, qui al Petriccio, diviene occasione per socializzare.
C’è Andrea del Circolo Arci e Beniamino con Cleo del bar. Con loro la nonna, la famiglia con un neonato, la signora appena rientrata dall’ufficio: non dicono di no e si prestano al rituale. Le porte si aprono, i cestini non mancano. Si mette il “premio” nei sacchetti dei cittini che prendono e corrono verso un nuovo “obiettivo”.
Alla fine della serata, è gara tra i bilanci. Francesco, 9 anni, è un po’ dispiaciuto: “mi hanno dato una crostatina: a me non piace!”. Altri, più furbi, cercano di barattere con l’amico del cuore: una cioccolata per un “leccalecca”.
Giunti a casa Caterina, 3 anni e mezzo, tira fuori una pera: “questa la mangio ora“. Signore e signori qui Petriccio passo e chiudo. Appuntamento al 2023.
Giuseppe Saponaro