Nei giorni scorsi si è svolta, presso un noto locale del centro città, la reunion, a distanza di 40 anni, del gruppo di ragazzi e ragazze che negli anni ’80 partecipava allo scambio culturale Siena-Avignone.
Si trattava di un’esperienza unica nel suo genere organizzata dal Comune di Siena con quello della città gemellata di Avignone e gestita magistralmente da Letizia Marconi: gruppi di giovani senesi, minorenni, dai 14 anni, passavano 15 giorni ad Avignone a casa di ragazzi francesi della loro età e poi rientravano inseme a Siena per passare altri 15 giorni presso l’abitazione senese.
La formula, come potete immaginare, era a dir poco esplosiva, e gli ingredienti c’erano tutti: metti insieme adolescenti curiosi, alle prime armi in tutto che, come avveniva negli anni ‘80, difficilmente avevano viaggiato oltr’alpe, tanto meno da soli; metti la libertà nell’essere solamente accompagnati da un capogruppo poco piu grande di loro; metti l’autostima che veniva acquisita nel riuscire ad adattarsi ad un contesto molto diverso da quello di “casa”; aggiungi l’orgoglio di saper usare nella vita reale una lingua straniera quando ancora le lezioni a scuola erano frontali vecchio stile; e non ultimo aggiungi gli amori e le amicizie che inevitabilmente in un contesto come quello nascevano spontanee.
Ed è così che quella esperienza è rimasta per sempre nel cuore di quei giovani di allora che si sono voluti ritrovare dopo 40 anni ed hanno rivissuto quei momenti ancora una volta guidati dai racconti, dai ricordi, dagli aneddoti, dalle foto.
Si sono ritrovati meno giovani, ma arricchiti dalle esperienze della vita che ognuno di loro ha raccontato agli altri.
Alcuni non si erano mai persi di vista, altri non si vedevano davvero da 40 anni, ma non c’è stato imbarazzo ed il rapporto è ripreso fluido come se il tempo non fosse passato, come succede con le persone con le quali hai condiviso le esperienze piu belle della tua vita.
Un solo rammarico da parte di tutti: che i loro figli non avessero potuto vivere una esperienza così profonda ed unica e l’auspicio che qualcuno possa regalare anche ai giovani del 21 secolo questo sogno. Mai dire mai.
Noemi Caro