Sabato 14 Ottobre, nel cuore di Siena, si è tenuto il tradizionale “A Pranzo co’ Nonni” presso il Tartarugone, in Piazza del Mercato. Tanti volontari hanno dato il proprio apporto. Le associazioni senesi, in particolare, hanno contribuito al trasporto degli anziani dalle rispettive residenze. Abbiamo voluto fare raccontare l’evento ad un giovane di 25 anni che l’ha vissuto da volontario della Croce Rossa Italiana: “È stato come un viaggio nella loro vita e una lezione di umanità” ci ha detto.
Un evento straordinario che ha lasciato un segno perché, grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato della città, tanti ospiti delle RSA sono stati accompagnati e hanno avuto la possibilità di trascorrere una giornata speciale in compagnia dei giovani delle Contrade, condividendo sorrisi, racconti e momenti indimenticabili. Senza dimenticare l’ottimo cibo. Un momento di socializzazione arricchente per tutti grazie alla magia del confronto generazionale.
Lui c’era. Federico Ballerini, 25 anni: sorriso magico e il rosso vivo dell’uniforme della Croce Rossa Italiana.
Cosa ha significato accompagnare i nonni ad un evento come questo?
“Accompagnare i nonni a un evento così speciale è stato un momento emozionante e arricchente. Non è solo un servizio, ma una vera occasione di condivisione. Vedere la loro felicità e gratitudine per essere riusciti a partecipare a una giornata che li ha fatti sentire parte della comunità, è qualcosa che ti riempie il cuore. Per noi volontari, creare questi momenti di gioia e inclusione è la vera ricompensa.”
Cosa vi siete detti durante il tragitto?
“Durante il viaggio c’è stato spazio per tante chiacchiere. Alcuni nonni mi hanno raccontato aneddoti del passato, altri hanno parlato delle loro famiglie o semplicemente di come passano il tempo nella residenza. Abbiamo scherzato, riso e ci siamo scambiati storie che mi hanno fatto capire quanto siano importanti questi piccoli momenti di connessione. È stato come un viaggio nella loro vita e una lezione di umanità.”
Perché un volontario sceglie il servizio ai fragili in un giorno di festa nel quale, ad esempio, potrebbe trascorrere tempo con la propria famiglia o dedicandosi ai propri hobby?
“Essere volontario significa scegliere di fare la differenza, anche quando potresti dedicarti ad altro. Ci sono molte soddisfazioni personali, ma soprattutto c’è la consapevolezza che per qualcuno quel tuo gesto fa davvero la differenza. Quando ti rendi conto di quanto possa essere preziosa la tua presenza per chi è più fragile, capisci che il tempo che dedichi non è mai perso. È un modo per restituire un po’ di felicità e calore umano, e a volte questo vale più di qualsiasi altra cosa tu possa fare nel tuo tempo libero.”
Dopo parole come queste abbiamo la sensazione che Siena e’ più ricca di quanto noi pensiamo e il reale valore aggiunto ha un nome preciso: “umanità”.