Gli eventi atmosferici di queste ultime settimane hanno certamente messo a dura prova l’equilibrio degli abitanti dei luoghi colpiti che però, nonostante le gravi perdite, il disagio e la rabbia, trovano sempre un sorriso ed un ringraziamento per i volontari che accorrono per aiutarli.
Lo racconta Fabrizio Bianchi, 40 anni, volontario della Misericordia di Torrenieri che opera come soccorritore, nella sezione della Protezione Civile ed in quella dell’Antincendio. Fabrizio decide di entrare a far parte della Misericordia nel 2019 dopo la morte del padre “il mio babbo aveva bisogno di fare delle cure mediche in ospedale e se non fosse stato per l’associazione ed i suoi volontari, non avrei potuto assentarmi così spesso dal lavoro per accompagnarlo. Dopo la sua scomparsa mi è sembrato naturale, quasi come una sorta di riconoscenza per quanto fatto per la mia famiglia, entrare a far parte di quella grande famiglia. E così, mi ci sono buttato appassionandomi giorno per giorno!”.
In quest’ultimo periodo, il nostro amico ha vissuto per la seconda volta l’esperienza del maltempo in Emilia Romagna “quando qualche settimana fa sono arrivato a Bologna insieme ad un altro volontario mi sono sentito appagato e pronto perché è emersa fin da subito la mia volontà di aiutare persone in difficoltà. Avevo già avuto l’esperienza di Faenza nel 2023 quindi ero psicologicamente preparato ma devo dire che ogni volta, seppur nella tragedia, mi sento bene perché capisco di essere un piccolo supporto per persone che in quei momenti hanno davvero perso tutto. Sai, io non sono bravo con le parole… non riesco ad esprimere le emozioni, ma ciò che voglio comunicare, lo faccio offrendo le mie mani, il mio lavoro, il mio tempo…”.
Fabrizio ci racconta che nonostante le enormi difficoltà che le persone colpite vivono in quei momenti, queste sono sempre cordiali e riconoscenti verso i volontari che spesso spendono le loro giornate di ferie dal lavoro per andare a pulire scantinati o strade invase dal fango: “pensa che se in una cantina vengono ritrovate due bottiglie di vino scampate alla furia del maltempo, i proprietari radunano tutti e si brinda insieme perché la loro riconoscenza è infinita. Sono momenti di condivisione indimenticabili in cui si conoscono molte persone e molti volontari con cui si resta poi in contatto nel tempo”..
Chiedo a Fabrizio un parere sull’organizzazione durante questi eventi drammatici “se potessi esprimere un pensiero, direi che a volte l’organizzazione ha dei tempi morti in cui noi volontari, una volta finito un lavoro ed in attesa di quello successivo, siamo inattivi ma trepidanti perché vorremmo essere operativi anche 24 ore continuative poiché capiamo i bisogni dei cittadini. Mi rendo conto che non è facile coordinare così tante persone in così poco tempo. Invece vorrei lanciare un invito ai giovani: distogliete un po’ le vostre attenzioni dai cellulari e venite a trovarci in sede, guardate i nostri post sui social e provate l’esperienza dell’associazione. Verrete certamente ripagati di tanto affetto e vi sentirete utili per la comunità”.
Ringrazio Fabrizio, complimentandomi per il suo grande operato e la sua voglia di aiutare il prossimo, rinnovando il suo invito a tutti i nostri giovani lettori!
Stefania Ingino