La rassegna, nata da un progetto del Comune di Siena in collaborazione con la sezione senese del Movimento Agende Rosse, prenderà il via il 16 gennaio e proseguirà fino ad aprile, portando a Siena le testimonianze di chi è in prima linea nella lotta alla mafia
Fino ad aprile, la Sala Italo Calvino del Santa Maria della Scala ospita la rassegna “Pagine di legalità – Siena incontra i protagonisti della lotta alle Mafie”, un progetto del Comune di Siena in collaborazione con la sezione senese del Movimento Agende Rosse.
La rassegna si propone di sensibilizzare il pubblico sulla lotta alle mafie, portando in città i protagonisti di una battaglia che ha segnato la storia del nostro Paese.
“Parlare di legalità significa parlare di democrazia, di libertà, del benessere del nostro Paese. Significa garantire un futuro a noi, ma soprattutto a coloro che saranno gli uomini e le donne che andranno a gestire il nostro Paese, i nostri giovani. Parlare di legalità significa sensibilizzare l’opinione pubblica a non stare a guardare, ma a farsi parte attiva attraverso un impegno sociale e civile, quello che in questi contesti viene definito antimafia sociale” ci ha sottolineato Giuseppe Galasso, referente del Movimento Agende Rosse di Siena.
In merito alla collaborazione con il Comune di Siena e sull’importanza di sensibilizzare la cittadinanza su questi temi, Galasso ha aggiunto: “Prendere consapevolezza di certe situazioni, capire quanto possano appartenere anche al nostro contesto di buon vivere, sicuramente è importante. La nostra amministrazione comunale ha dimostrato, nel sostenere sia la prima edizione lo scorso anno, sia questa seconda, di voler portare avanti questo progetto, un’apertura che, come Movimento Agende Rosse, non possiamo che apprezzare.”
Alla domanda: “Ritiene che il pubblico, soprattutto i giovani, sia adeguatamente informato sui temi trattati nella rassegna?”, Galasso ci ha spiegato: “Ci sono tematiche su cui c’è un’attenzione e un interesse perché percepite come vicine, mentre su altre è necessaria una presenza e una sollecitazione maggiore. Di fondo c’è una visione distorta, ovvero che certi temi, in particolare quando si parla di mafia, possano appartenere a determinate latitudini del nostro Paese, quando invece questi fenomeni non riguardano solo il Sud. Si deve e si può fare molto. I giovani sono adeguatamente informati e possiedono una sensibilità tale da poter diventare portavoce della legalità. Bisogna però avere la volontà di parlare di questi argomenti, sfruttando occasioni come questi incontri per interloquire con i relatori e raccogliere informazioni che nella quotidianità è più difficile cercare.”
Riguardo all’importanza della cultura nella lotta alla mafia, Galasso sottolinea la necessità di un impegno costante da parte del Movimento Agende Rosse per favorire la conoscenza autentica dei fatti legati alla mafia. “È fondamentale sviluppare una comprensione vera, che non sia distorta o mistificata“, afferma. “La conoscenza deve essere basata su fatti oggettivi, non su presupposizioni ideologiche. Si parla spesso di ‘verità’ e di ‘altre verità’, ma la verità è una sola, soprattutto quando è frutto di elementi concreti e confutati. Le ‘altre verità’ invece creano confusione e inducono i cittadini in un’illusione.”
“Il libro che sarà domani” aggiunge, “rappresenta in modo drammatico la storia che va dal 1972 ai giorni nostri. È drammatica perché mostra le strategie parallele che nel tempo sono state messe in atto per sviare l’attenzione dalla ricerca della verità e della giustizia. Quando questi percorsi sono stati contaminati da interessi di altro tipo, si sono allontanati dall’obiettivo originario, portando a risultati ben diversi.”
Sul ruolo cruciale della cultura nella lotta alla mafia, Galasso torna a ribadire che la prospettiva da perseguire è quella della conoscenza e della cultura ispirate a concetti di legalità. “Questo è un percorso che deve essere intrapreso attraverso un impegno sociale e civile. È importante che i cittadini si attivino concretamente attraverso un impegno concreto nel sociale”.
Il primo incontro della rassegna è fissato per domani giovedì 16 gennaio alle ore 18, con la presentazione del libro “La strategia parallela. Il progetto occulto di assalto alla Repubblica” di Anna Vinci e Michele Riccio.
Il ciclo proseguirà mercoledì 19 febbraio, sempre alle 18, con la presentazione del libro “Pentiti” di Luca Tescaroli, Procuratore della Repubblica di Prato. A seguire, giovedì 13 marzo alle ore 18 verrà presentato “Potere Occulto” di Stefania Limiti.
In chiusura della rassegna, mercoledì 9 aprile alle ore 18, verrà presentato il libro “50 anni di Mafia” di Saverio Lodato.
Yasmina Nunziata