Pubblica Assistenza Val d’Arbia e Associazione White celebrano la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne a Monteroni d’Arbia sarà l’occasione per inaugurare una panchina rossa, quale simbolo e monito contro tutte le forme di violenza. Nel corso dell’iniziativa, promossa con il patrocinio del comune di Monteroni d’Arbia e in programma per venerdì 25 novembre alle ore 18.00 presso la sede sociale della Pubblica Assistenza Val d’Arbia, si svolgeranno le incursioni letterarie del gruppo teatrale “Quelli… della Pubblica” e un’azione artistica collettiva ideata dall’Associazione White.
“Tanti – spiegano dalla Pubblica Assistenza Val d’Arbia – sono i contesti e i luoghi, anche nel nostro Comune, in cui è già stata installata una panchina dipinta di colore rosso. Ognuna di queste panchine è simbolicamente occupata dalle numerosissime donne vittime di violenza ed è pensata per trasmetterne la memoria e restituire loro il posto che occupavano al cinema, a scuola, in autobus, prima che un uomo decidesse di porre fine alla loro vita. Su proposta dei nostri volontari abbiamo ricondizionato una delle panchine del nostro piazzale e abbiamo accolto con piacere l’invito dell’Associazione White per creare insieme un momento di riflessione e confronto su un tema così attuale.”
“L’arte – affermano i referenti dell’Associazione White – ha la capacità e tutte le possibilità per parlare a tutte quelle persone che vogliono essere a fianco delle donne. Parlare è il primo passo per poter capire e aiutare. Ecco perché abbiamo scelto di proporre un’azione artistica inedita con la quale distruggeremo simbolicamente tutti gli stereotipi che alimentano ogni forma di violenza.”
“Il teatro – raccontano le volontarie e i volontari del gruppo teatrale “Quelli… della Pubblica” – è uno strumento etico e con la selezione di brani e letture che abbiamo scelto per prendere parte a questa iniziativa vogliamo dare voce alla storia di donne vittime di violenza, discriminazione e dipendenza affettiva.”
Emilia Di Gregorio