Dal 14 al 16 febbraio, il complesso museale Santa Maria della Scala ospita un evento unico nel suo genere: scacchi come non li avete mai visti.

Non solo gioco, ma anche arte, cultura, spettacolo, talk e molto altro. Tre giorni imperdibili per grandi e piccoli, dove scoprire un universo di strategia e creatività racchiuso in una scacchiera.

Dunque ” Siena fa scacco matto”.

Una splendida e nuova iniziativa del circolo Menssana scacchi senese, in collaborazione con il Comune di Siena.

Ne so qualcosa, visto che a casa mia “qualcuno” ha deciso di farne la sua ragione di vita fin da quando era piccolo.

Successe così.

Pasqua 2009. Castel del piano. Io aspettavo Carlotta che doveva nascere a ottobre. Francesco giocava con noi sul tavolo del salotto al gioco dell’ oca e a memory.

Marco, mio marito, prese la scacchiera, un po’ esasperato dai giochi infantili e mise i pezzi sulle caselle.

Francesco osservava. E marco spiegava il movimento dei pezzi.
Fu la prima volta.

Da allora Francesco non ha più visto altro che quei pezzi bianchi e neri.

Nei mesi successivi era come impazzito. Giocava da solo a scacchi ovunque, rincorreva me per casa urlando “che mossa fai adesso, che mossa fai?”.

Da allora un cammino di crescita personale complesso e impegnativo come quello di ogni ragazzo che si affaccia al mondo. Con una forza in più, però, quella data dalla passione per qualcosa.

Dagli scacchi i giorni più belli e più brutti, dagli scacchi le amicizie più belle e durature, dagli scacchi gli amori, potrei dire che ogni passo della sua crescita è legato a questo gioco.

Sono molto contenta di questa iniziativa senese proprio perché mostra gli scacchi nella sua essenza più profonda. Non solo un gioco ma un modo per crescere.

Un programma vario e particolare.

Il venerdì dedicato alla scuola. Ai ragazzi delle scuole senesi che parteciperanno alle varie proposte.

Sabato gli incontri interessanti fin dal mattino: si affronterà problemi che stanno a cuore a molti, di cui si parla tanto ma non si riesce sempre ad arginare e combattere con le modalità più tradizionali.
“Bullismo e dipendenze”.

Cosa hanno a che fare con gli scacchi?
Tanto, tantissimo.

Penso sempre con gratitudine a quella Pasqua del 2009 in cui Francesco ha capito come si muoveva il re e come la torre, e il salto del cavallo e la pazienza dei passi del pedone. Perché senza la scuola degli scacchi avrebbe avuto molte poi occasioni per perdersi, come a molti succede, nella sua adolescenza.

Guardo gli scacchi con infinita gratitudine.

Ed è bello che a Siena e non solo l’interesse per questo gioco stia crescendo.

Un modo per essere “salvati”, forse.

Federica Scaglioso 

Programma completo dell’iniziativa a questo link:

Scacchi

 

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