Oggi, 21 febbraio, in occasione della 18ª Giornata Nazionale del Braille, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Siena, ha organizzato un laboratorio rivolto a bambini e insegnanti presso la scuola primaria dell’Istituto Comprensivo P. Mattioli per scoprire e sensibilizzare al sistema Braille.

Il 21 febbraio si celebra la 18esima Giornata nazionale del Braille, un’occasione per riflettere sull’importanza dell’accessibilità e dell’inclusione delle persone con disabilità visiva e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cecità e sulle difficoltà che le persone non vedenti e ipovedenti affrontano ogni giorno.

A Siena, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI), Sezione Territoriale, ha organizzato un laboratorio di sensibilizzazione presso la scuola primaria dell’Istituto Comprensivo P. Mattioli. L’incontro offrirà a bambini e insegnanti un’esperienza diretta con il sistema Braille, la scrittura in rilievo che ha rivoluzionato l’accesso alla cultura e all’istruzione per le persone con disabilità visiva.

Durante l’evento, i partecipanti approfondiranno la figura di Louis Braille, l’inventore di questo sistema, e comprenderanno come abbia permesso alle persone non vedenti e ipovedenti di leggere, studiare e lavorare in autonomia. Dalla scrittura su carta alle moderne tecnologie digitali, il Braille resta un ponte essenziale per l’inclusione sociale e culturale.

«Nonostante i progressi tecnologici, il sistema Braille rimane uno strumento universale e insostituibile. È immediato, permette la lettura tattile e aiuta nella memorizzazione delle informazioni. Per questo è fondamentale preservarlo e diffonderne la conoscenza», ha sottolineato la presidente dell’UICI Siena Lucia Pecorelli.

L’iniziativa dell’UICI di Siena è un’opportunità preziosa per avvicinare i più piccoli al valore dell’accessibilità e alla necessità di abbattere le barriere che ancora oggi ostacolano l’integrazione delle persone con disabilità visiva.

«Andremo a scuola e porteremo del materiale per mostrare come funziona il metodo Braille, partendo dalle sue origini: una tavoletta con una riga di fori che corrispondono alla disposizione dei punti del sistema Braille, su cui si inserisce un foglio e si esercita pressione per creare i punti in rilievo», ha spiegato la presidente. «Oggi esistono display Braille che, collegati a un computer, tramite impulsi elettronici, riportano la scrittura su questo dispositivo, trasformando il testo normale in Braille, rendendo ancora più semplice l’accesso alle informazioni.»

«Oggi è una giornata importante perché, con l’uso crescente della sintesi vocale, i bambini si limitano sempre più ad ascoltare. È fondamentale, quindi, non soppiantare il Braille, che permette un coinvolgimento diretto e una comprensione più profonda delle parole», ha affermato la presidente.

Diffondere la conoscenza del Braille significa garantire un futuro in cui tutti possano avere le stesse opportunità di apprendimento e crescita. Per questo, iniziative come quella dell’UICI di Siena restano fondamentali per costruire una comunità più inclusiva.

Yasmina Nunziata

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