Oggi è esattamente un anno che Paola se n’è andata. Scrivere, in questo anno, per me è stata la salvezza. Mi ha permesso di capire meglio quello che stavo sentendo e pensando, di distanziarmene un po’ e di progredire nel modo di vedere le cose. Forse sono stato un po’ impudico nel divulgare quasi sempre, quasi tutto, e di questo chiedo scusa a tutti, ma il riscontro di chi mi leggeva mi ha aiutato altrettanto a collocarmi nel mio spazio interiore.
Ripercorrendo quello che ho scritto potrei dire, forse ambiziosamente, d’aver precisato l’anatomia e la fisiologia del mio lutto, ma in verità ho solo cercato di soffrire un po’ meno.
L’ho già detto, lo so, oggi è un anno, ma basta piangere! Adesso ho deciso che comincia, per me e per te, il tempo dei ricordi, dei ricordi di cose belle, di frammenti magari divertenti, comici, grandi o minuscoli di vita passata, che non ha avuto solo sorrisi e gioie, ma che nel complesso è stata una vita bella.
Il ricordo da cui voglio oggi cominciare, nasce da una foto che mi ha mandato Maura Martellucci.
Mi ha colpito, riportandomi ad un viaggio fatto oltre dieci anni fa in India, il primo dei due, in una larga comitiva di amici, una trentina di persone, tra cui, ovvio, c’era anche Maura.
È la foto di un nostro abbraccio in cui la tua faccia neppure si vede, ma l’affettuoso impeto che intuisco in quel gesto, la rende una foto da raccontare, navigando tra qualche labile ricordo ed il tentativo di creare una sceneggiatura plausibile, in grado di spiegare quel gesto così bello e forte. Non giuro che le cose siano andate proprio così, ma è molto probabile. E comunque è vero il sentimento che trasmette.
Accade spesso in una simile compagnia che si crei un’atmosfera che forse è esagerato definire un po’ da caserma, forse meglio sarebbe dire da gita scolastica, in cui, per esempio, gli uomini dicono male delle donne e viceversa. Ci sono lazzi e scherzi, attraverso i quali si manifestano piccole verità, forse calcando un po’ la mano per trovare sostegno e riscontro nel proprio gruppo.
Quel giorno Paola disse qualcosa del genere, sapeva anche essere molto caustica quando voleva, era qualcosa contro di me, come rappresentante dei maschi, che mi colpiva e che ottenne il consenso del coro delle donne, tutte risero ed approvarono.
Ma non si era resa conto che io ero dietro a lei e che sentii tutto. Se ne accorse subito e poi colse il piccolo disappunto sul mio viso e forse sentì che le sue parole erano state eccessive e non del tutto veritiere.
Allora venne da me e mi abbracciò con impeto, con una passione che almeno in pubblico non era certo consueta tra noi. Voleva scusarsi ed io come si vede, pure un po’ permaloso, fui travolto dal suo amore e mi lasciai andare in un sorriso che dice tutto.
La pace tra noi era ricostruita, se mai era stata messa a rischio.
Eh sì! ci siamo voluti bene ed erano belle queste piccole baruffe che diventavano solo la premessa per fare poi pace.
Eh sì! siamo stati felici, al contrario di quello che si dice di solito, ce ne siamo accorti anche nel momento in cui le cose accadevano, ma adesso che quella felicità è lontana e perduta, mi pare che sia stata ancora più grande e mi scalda tanto il cuore.
Ricordando con poche parole quel momento, è difficile per me non commuovermi, ma anche se piango, è un pianto quasi dolce e sento che è un bel modo per ricordarti, proprio oggi. Sono sempre più convinto che in qualche modo continuiamo a volerci bene.
Ciao Paola e grazie per la vita, bella, che abbiamo vissuto insieme e per quella, tanto diversa, che abbiamo cominciato insieme a sperimentare.
Sienasociale.it ospita con estremo piacere le riflessioni del dottor Friscelli che ringraziamo per la disponibilità. Andrea Friscelli, psichiatra e psicoterapeuta ha lavorato per molti anni nel servizio di Psichiatria della locale ASL, è tuttora attivo anche nel Terzo Settore cittadino come fondatore della cooperativa sociale La Proposta (Orto de’ Pecci) di cui è stato per lunghi anni il presidente. Negli ultimi anni ha pubblicato alcuni libri e si dedica alla riflessione sui fatti felici o dolorosi della vita
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