La storia di Simona arriva da molto lontano quando, nel 1998 in vacanza negli USA in compagnia di un amico, vede un cartellone che pubblicizza la proiezione del film di Patch Adams e senza pensarci due volte, rapita ed incuriosita, decide di andare a vederlo… “lì per lì non percepii subito il messaggio perché ero attenta a capire bene le parole in inglese, ma quando tornai in Italia volli rivederlo e fu per me una folgorazione, quasi come se avessi sentito una chiamata! infatti, all’uscita del cinema dissi subito “voglio farlo anche io”.
Da lì a poco, e dopo aver visto un avviso per un corso di clownterapia, Simona riesce ad entrare nell’Associazione Nasienasi e comincia il suo sogno che, nel 2024 compirà ben vent’anni! Diventa Così Così, nome d’arte di Simona, alla quale chiedo com’è la vita in una così grande e colorata famiglia: “mia figlia è cresciuta all’interno dell’associazione perché ovunque potessi portarla, lei c’era! In questo lungo periodo ho avuto anche alti e bassi, in cui sono stata più o meno attiva… d’altra parte la vita non è sempre lineare e così lo siamo anche noi. Ma amo tanto fare servizio laddove ci sia bisogno, consapevole di quanto sia importante donare”.
Purtroppo, un lutto importante colpisce la nostra amica: lo scorso 4 maggio la sua cara mamma viene a mancare creando un vuoto improvviso unito ad uno stato emotivo molto fragile. Nei giorni a venire intanto, tutti i mezzi di informazione annunciavano la terribile devastazione di alcuni territori dell’Emilia-Romagna a causa di un’alluvione straordinaria ed improvvisa. “Ho cominciato a chiedere nelle nostre chat di gruppo come fare per offrire il nostro aiuto, ma era ancora tutto in fase di definizione e nulla sembrava fattibile nell’immediato. Così, in accordo con Con’Torta (Domenica Fusillo), una compagna clounina, decidiamo di essere autodidatte ed iscriverci in una lista che una volta arrivate a Faenza ci poteva smistare dove c’era più bisogno”.
Avventuriere e decise, Così Così e Con’Torta, acquistano galosce, vanghe, spazzoloni e guanti ed armate di zaino e qualche panino, la mattina del 3 giugno partono cariche di tutte quelle emozioni che non le avevano fatte dormire neanche la notte precedente! “Una volta arrivate, siamo state prese dallo sgomento perché c’era aria di normalità e nessuno ad accoglierci… ci siamo sentite come pesci fuor d’acqua e ci siamo chieste se fossimo arrivate nel posto giusto. Notando due ragazze che stavano salendo in macchina, chiediamo loro se conoscessero un’organizzazione che smistava volontari, ma Elena e Sara (i loro nomi) non seppero aiutarci. Mossa da un impeto incontrollabile chiedo loro di poterci aggregare e fare il tragitto insieme, visto che si stavano recando nella zona rossa”.
Una volta arrivate sul posto le nostre amiche si sono subito messe al lavoro aiutando una famiglia a spalare il fango da un’abitazione che aveva raggiunto i 3 metri. “siamo state accolte da un caloroso benvenuto da parte di Nicolas, il nipote dei proprietari dell’abitazione, che ci ringraziava in continuazione per ciò che stavamo facendo. A metà della giornata ci è stato offerto il pranzo e poi tutti insieme abbiamo ripreso il lavoro fino alla sera. In questa straordinaria giornata abbiamo conosciuto diverse persone – volontarie come noi – con le quali è nato un legame intenso tanto da scambiarci i numeri di telefono e la promessa di ritrovarci prestissimo”.
“Sono tornata a casa stanchissima ma con il cuore pieno di gioia e felicità. La popolazione colpita mi ha trasmesso una forza ed un’ospitalità che terrò sempre con me. Mi porto a casa il loro sole ed il loro calore umano perché ogni volta che penso a loro, rivedo la loro luce, nonostante la disgrazia e la difficoltà a rimettersi in piedi. Consiglio ai giovani di fare un’esperienza di questo tipo ma di arrivarci psicologicamente preparati e di non improvvisare perché a volte situazioni così pesanti, possono trasformarsi in traumi. In questa occasione la preparazione che facciamo ciclicamente con i clown mi è servita moltissimo”.
Saluto Simona ringraziandola per la chiacchierata ma soprattutto per il buon cuore che ha, per ciò che ha fatto e per ciò che continua a fare. Anche io porto a casa il suo sole che è trapelato dalle sue parole cariche di emozioni e voglia di vivere… cosa che mi piacerebbe arrivasse anche tutti i nostri lettori!
Brava Simona!
Stefania Ingino