La storia di Nicole merita di essere ascoltata affinché ognuno di noi, nel suo piccolo, possa fare qualcosa per aiutare questa bellissima ragazza veneta dagli occhi azzurri come il cielo.
Nicole soffre di “esofago inefficiente”: una malattia rarissima che la costringe a non potersi più nutrire in maniera naturale ma solo attraverso la somministrazione parenterale endovenosa.
Da otto anni, infatti, il suo esofago non funziona più… è diventato totalmente inoperoso tanto che se lei provasse a bere soltanto una goccia d’acqua, questa le ritornerebbe indietro.
La diagnosi è stata accertata dopo la manomatria esofagea: un esame che permette di studiare la motilità dell’esofago introducendo un sondino in grado di misurare le variazioni di pressione che si verificano nel lume dell’organo. Durante l’esame vengono fatti bere alcuni cucchiaini di acqua al paziente per verificare la peristalsi esofagea (quel movimento naturale che porta cibo e liquidi nell’apparato digerente); purtroppo questo movimento ad onde in Nicole non è più presente; paradossalmente neanche un trapianto sarebbe sufficiente perché il problema è ancor di più a monte e cioè la mancanza della muscolatura e della nervatura che portano l’esofago a spingere il bolo alimentare nello stomaco.
Nicole ha fatto innumerevoli visite tra gastroenterologi e chirurghi ma ognuno di loro si è arreso dicendole che con questa patologia lei potrà solo sopravvivere; troppo spesso è costretta a stare a letto per non bruciare calorie lasciando da parte il lavoro, il divertimento e la vita normale che tutti i ragazzi della sua età avrebbero diritto di fare. Mentre le faccio l’intervista mi racconta che è appena tornata a casa dopo due settimane di ricovero d’urgenza perché data la sua patologia, il suo peso era arrivato a 37kg ed il suo cuore stava per non reggere più.
Il caso ha voluto che già in passato Nicole familiarizzasse con la nostra città poiché il suo papà, bloccato sulla sedia a rotelle a seguito di numerose ernie degenerate, venisse operato dal prof. Oliveri presso l’Ospedale Le Scotte di Siena. Ora lui sta benissimo, cammina ed ha ripreso la sua vita di sempre.
Confidiamo che qualche angelo in camice bianco possa ora prendersi cura del caso di Nicole e provi a farla uscire da un calvario troppo pesante ed insostenibile. Non è accettabile sentir dire da una ragazza di 27 anni “devo stare attenta a non morire”.
Chiunque di noi potesse dare una speranza alla nostra amica, può scrivere al nostro giornale e verrà messo immediatamente in contatto con lei che è naturalmente disposta a spostarsi ovunque.
Forza Nicole, tutte le nostre energie e speranze verranno convogliate su di te, in attesa di ricevere presto buone notizie!
Per scrivere al nostro giornale: sociale@sienasociale.it
Stefania Ingino