Un giorno di diversi anni fa ero da Martina Marrocchi a tagliarmi i capelli. Aveva il negozio vicino a casa mia. L’aspetto fuori, è un pochino in ritardo. Arriva trafelata e mi racconta che era andata a pranzo da una signora lì vicino perché era sola e lei andava ogni tanto a mangiarci insieme per farle compagnia. Quanto basta poco, pensai, per far star bene una persona.
Martina Marrocchi è giovane ma da vent’anni fa la parrucchiera ed è la sua passione, lo dice sempre.
Forse si arrabbierà quando lo leggerà ma siccome, talvolta, le persone si fanno ingannare dalle apparenze lei è una bella donna, tatuata, sembra quasi “aggressiva” nell’aspetto.
Eppure basta parlarci qualche minuto e ti racconta di tutti i cani che ha salvato da morte certa, a volte facendoli anche venire dall’estero (i famosi cani da combattimento che una volta inulti al guadagno vengono abbattuti); basta conoscerla un pochino per sapere con quale amore si è sempre presa cura dei suoi genitori, anziani e non in perfetta salute.
Eppure Martina fa ancora di più: fa anni fa i capelli, gratuitamente, a tutte le persone che sono ai margini della società. Prima lo faceva il suo giorno libero, il lunedì, ora, dato che vengono anche da fuori, quando arrivano al suo salone.
Sì perché a meno che le persone non le chiedano di andare da loro (magari per vergogna) lei i capelli li taglia nel salone. Per lei che siano senzatetto, poveri, soli, extracomunitari non fa differenza: sono persone.
E i clienti “normali” (le virgolette sono d’obbligo)? Ecco cosa ci risponde.
“I clienti a volte non gradiscono queste presenze, hanno paura dello sporco (ma poi, precisa, sporchi non sono mai), delle malattie, forse. Ma io preciso che sterilizzo, logicamente, ogni strumento e addirittura tengo serie diverse di forbici e altro per maggiore tranquillità.
Si può pensare che le persone fragili abbiano altri bisogni più importanti: magiare, lavorare, una casa. Ma anche avere un aspetto curato e dignitoso è importante per dare dignità. E ne hanno tanta.
C’è chi suona per strada e se ha avuto una buona giornata mi paga ad ogni costo; c’è chi mi fa le pulizie a negozio perché non ha soldi; c’è chi mi porta la mia bibita preferita”
Ormai grazie alle associazioni di volontariato (Auser, Caritas), Martina Marrocchi è diventata un punto di riferimento per oltre trenta persone o più che mensilmente vanno da lei. Per farsi i capelli? Certo, ma anche per parlare, per trovare una persona che li guardi per quello che sono: esseri umani.
Martina Marrocchi deve essere l’esempio, per ognuno di noi, di quanto anche una sola persona possa fare del bene se si mette con animo limpido e cuore sincero a disposizione del prossimo.
Maura Martellucci