Può la sola forza di volontà riuscire a cambiare radicalmente la vita? Pare di sì e a testimoniarlo è una grande persona che grazie alla sua determinazione e caparbietà con cui convive da anni, è riuscito a raggiungere un traguardo esemplare!
La storia di Guglielmo Gragnianiello: babbo, oggi 40enne, agente immobiliare che ha scelto il mangiare sano e lo sport come filosofia di vita. La sua spinta, la sua forza: l’esempio di un nonno che non c’è più.
Gugliemo, pugliese doc ma toscano di adozione, ci racconta di come è cambiata la sua vita da quando è riuscito a perdere peso in maniera del tutto naturale, senza prodotti chimici o interventi chirurgici “sono sempre stato un buongustaio, mi è sempre piaciuto mangiare bene e quindi, da che ho memoria, sono sempre stato di corporatura robusta. Nel 2006 però mi sono reso conto che avevo perso un po’ il controllo arrivando a pesare 135kg che, sebbene sia alto quasi un metro e novanta, erano comunque troppi”.
Oltretutto il nostro amico è costretto ad una vita sedentaria per via degli studi universitari e con poco tempo da dedicare all’attività fisica; ma un evento traumatico lo desta da questo torpore e lo fa riflettere. Nello stesso anno viene a mancare il suo amato nonno di 92 anni, un uomo che oltre al rapporto affettivo dato dalla familiarità, ha sempre avuto un posto di riguardo nel cuore di Guglielmo perché parliamo di un nonno che, nonostante fosse vedovo da 14 anni, si è sempre dimostrato forte, autosufficiente e che ha fatto, fino all’ultimo giorno di vita, tutto da solo.
“Io invece facevo poco più di tre scalini ed avevo il fiatone… ho pensato che di questo passo non sarei mai arrivato alla sua età, e lui non ne sarebbe stato fiero”.
Guglielmo decide quindi di fare qualcosa: comincia ad andare a correre… prima 100 metri, poi 200, poi 500… fino ad arrivare a 6 km di corsa ininterrotti, sempre con costanza e determinazione “stavo bene e mi sentivo in forma” ci racconta.
Anche l’alimentazione viene rivista seppur senza una dieta restrittiva ma piuttosto un regime alimentare variegato, con porzioni più misurate ed abbinamenti alimentari ben mirati.
Perde così molto peso, tanto che i vestiti nell’armadio sono piacevolmente sostituiti da abiti di quasi dieci taglie di meno! Purtroppo, negli anni del Covid a causa delle restrizioni relative alle uscite limitate, il peso di Guglielmo riprende a salire di una quindicina di chili ma per fortuna questa volta lui non si lascia andare e corre subito ai ripari regalandosi una se bici da corsa, iscrivendosi in palestra ed acquistando un tapis roulant.
“Il controllo dell’emotività è fondamentale perché gioca un ruolo importantissimo – sottolinea – per cui non bisogna lasciarsi abbattere dal nervosismo, dallo stress, dallo sconforto o da problemi familiari e lavorativi. Quando ero in sovrappeso non ero in pace con me stesso, avevo sempre il fiatone, mi sentivo a disagio davanti ad un cliente perché i chili di troppo portano anche a problematiche di tipo conviviale quali una sudorazione eccessiva che inevitabilmente porta a sentirsi inadeguati o giudicati.
Ora mi sento di nuovo in gran forma, continuo i miei allenamenti, quando vado al mare so di potermi godere una bella nuotata ed il mio fisico risponde alle mie sollecitazioni! Pensa che qualche tempo fa ho accompagnato una coppia di clienti a vedere un appartamento al quarto piano.
Loro sono saliti in ascensore, mentre io ho scelto di fare le scale. Beh, non ci crederai ma quando sono arrivato su, avevo appena appena un po’ di fiato corto ma ero orgoglioso e fiero di me stesso”.
Guglielmo ha ritrovato il suo equilibrio fisico e mentale e tiene a raccontare la sua esperienza affinché possa essere da esempio per spronare tutti coloro che non sono sicuri di potercela fare “incito sempre a fare, osare e provare! Ma soprattutto a non arrendersi perché può capitare di inciampare al primo scalino, ma bisogna andare avanti con la consapevolezza che la vita ci offre molteplici possibilità… sta a noi coglierle e farne tesoro e farle diventare opportunità per essere ancora felici”.
Grazie Guglielmo per la tua testimonianza. Che possa essere da risveglio a chi ancora, in quel torpore, continua a viverci.
Stefania Ingino