Si è svolta all’Elba, nella splendida cornice di calata Mazzini a Portoferraio, nella serata di martedì 15 agosto una edizione straordinaria della piazza “Io non rischio” dedicata alle buone pratiche di protezione civile relativamente al rischio alluvione e al rischio sismico
Quando alle volontarie e ai volontari ANPAS zona Senese chiedono “Venite ad aiutarci per fare una piazza straordinaria Io non rischio all’Elba?“, in valigia ci finiscono le mollette, i fili e le foto della linea del tempo per fare memoria; arcobaleni, nuvolette, gocce, soli e gessetti colorati per giocare alla campana dei rischi; il bastone della pioggia e l’ombrello con le gocce plastificate più intrigate che mai perché crescere non vuol dire smettere di meravigliarsi; penne, colori, palloncini perché la creatività è un posto in cui un po’ ci piove dentro; le sciarpe gialle che ci identificano tra mille e – si sa – sono perfette per giocare a ruba-rischio. Poi basta tendere una mano e al di là del mare, dove c’è la bellezza del piacere di ritrovarsi, dei piccoli gesti, dell’accoglienza senza eguali.
Non resta, quindi, che mettersi all’opera, allestire lo spettacolo e poi, ognuno al suo posto, pronti a darsi da fare.
Perché la “piazza” è così, funziona solo se ognuno fa la sua parte. E allora c’è chi pensa alla logistica, c’è chi sa come si allestiscono i giochi, c’è chi trova un posto per tutto. Man mano la vedi prendere forma e affollarsi di curiose attenzioni e quando è tutto pronto e i primi contatti ormai sono stati agganciati, i giochi avranno preso il via, il ghiaccio sarà stato rotto, potrai dirlo con orgoglio: “questa piazza è veramente straordinaria“.
“Potremmo dirvi – spiegano le volontarie e i volontari di Io non rischio – Val d’ Arbia – di come ci siamo organizzati e coordinati, di quanto ci siamo preparati, delle millemila cose colorate che abbiamo messo in valigia e trasportato indenni verso l’isola. Vogliamo raccontarvi, invece, con le immagini di una serata meravigliosa quanto è bello fare rete e lavorare insieme perché la buona pratica sia una pratica quotidiana. Stasera, insieme ai volontari di Io non sono rischio – Portoferraio abbiamo fatto la nostra parte. Dal basso, per fare la differenza.”