Riportiamo le bellissime parole che Federica Scaglioso ha dedicato al dottor Adriano Fiorini: medico conosciutissimo a Siena, purtroppo, recentemente scomparso. Ringraziamo Duccio Fiorini, figlio del dottore, che ci ha concesso l’uso della foto che i lettori possono osservare nell’articolo.
Novembre 1978.
Cinque anni e mezzo, e mio primo attacco d’asma. Nemmeno lo sapevano, i miei genitori, cosa era un attacco d’asma.
Sulla strada Città di Castello – Siena, comprese le curve di Col Fiorito, lo scoprirono, quella sera, o forse era già notte, non so.
Io ricordo solo che fuori era tutto nero, e l’aria non riuscivo a trovarla in nessun modo, mi dimenavo sui sedili posteriori della macchina, cercando disperata di respirare, lanciando le scarpe in aria, come se fossero quelle a impedirmi di trovare ossigeno per i miei piccoli polmoni.
Niente navigatori. O cellulari. Solo tanto buio. Così, più veloci che poterono, arrivarono a Siena. Forse non si resero conto che in quell’ora potevo morire. Io invece lo sapevo. Ma non riuscivo a parlare, sentivo solo che il sibilo del mio respiro sempre più faticoso poteva trascinarmi nel buio di quella notte.
Arrivammo a casa. Una telefonata rapida e disperata. E lui fu lì. In pochi minuti. Poi l’areosol, rumoroso, e tanta stanchezza.
Ma pian piano il respiro tornò, si fece regolare.
E lui era ancora lì. Non so dopo quanto tempo. Se ne andò da casa nostra che era quasi mezzanotte.
Il mio medico.
Solo oggi ho scoperto che quel giorno aveva solo 29 anni. Mentre io con il mio sguardo infantile lo avevo visto già uomo e tanto grande.
Era il dottor Adriano Fiorini.
Il mio primo medico. Che corse a casa mia, fuori dagli orari del suo lavoro, per ridarmi il respiro quando avevo solo cinque anni.
Federica Scaglioso