Sabato prossimo, il 23, festa per tutti al fine di celebrare “Il Dono”. Concerto e rinfresco a seguire. Un appuntamento da non perdere
Ne è passato di tempo. In realtà l’associazione Sesto Senso è nata nel 2000, dall’unione di tante famiglie con figli diversabili, che hanno fatto della loro fragilità la loro forza, creando intorno a sé una comunità fatta di partecipazione, entusiasmo, lavoro, e qualche sogno.
Nel 2017, qualcosa di importante si è aggiunto a un gruppo già attivo e intraprendente, e ha dato una spinta , se mai ce ne fosse stato bisogno, a tante, tantissime idee.
È stato allora che li ho conosciuti. L’associazione aveva infatti appena ricevuto in comodato d’uso, dall’ordine dei frati minori dei cappuccini di Firenze, un posto splendido, l’ex convento , a Colle Val d’Elsa, in via Cappuccini 48.
Da quel momento ho seguito ogni passo del loro cammino, ogni foto, ogni parola, ogni idea, e loro non sanno quanto ne sia rimasta ammirata.
Non solo hanno trasformato quel luogo migliorando ogni angolo, ma si sono impegnati per organizzare infinite iniziative di ogni genere: musicoterapia, progetti per il “Durante e dopo di noi”, ortocultura che ha coinvolto genitori e ragazzi, concerti, feste di Natale e di carnevale, eventi formativi relativi alla metodologia “Pedagogia dei genitori”. Hanno fatto crescere i loro ragazzi, e accolto chiunque volesse aiutare e partecipare al loro cammino.
Nel periodo di isolamento covid, confinati ciascuno in spazi ristretti, non hanno mai smesso di pensare e lavorare per il Dono.
Il Dono.
Un nome che mi commuove ogni volta, perché non è solo una parola. È reale. Non poteva essercene una migliore
Per arrivarci basta seguire la strada verso Colle. È facile.
Il Dono è diventato un punto di ritrovo importante per tutti loro. Ogni volta che ci sono stata, mi sono sentita accolta, come in una famiglia grande e piena di vita.
È cresciuto l’orto, le piante, i frutti e gli olivi in quel posto così magico. La disabilità vissuta come fonte di valori e di risorse per l’intera comunità sociale, non come oggetto di servizio.
E non è mancata l’accoglienza, nel 2022, pronta e solerte, alle famiglie in fuga dall’ Ucraina agli inizi della guerra. Famiglie che spesso si portavano addosso segni del dolore, figli disabili e innumerevoli difficoltà.
Si giunge al Dono come a un luogo sacro, e ogni albero, ogni cosa sembra essere al suo posto. Ci saremo, sabato prossimo, a festeggiare sei anni di un ” Dono” così speciale.
Federica Scaglioso